Direi che pochi altri romanzi si adattano a questo periodo come questa chicca regalataci da Charles Dickens.
Tutti voi conoscete qualche versione di questo romanzo, al cinema si sono sbizzarriti presentandone di più svariate, dalle fedelissime all’originale a quelle più liberamente ispirate. Il Gruppo di Lettura di Dicembre ci ha ordinato questo libro e sono stata ben lieta di leggerlo perchè era già nel mio elenco di letture.
Una storia breve, si legge in un pomeriggio, ma piena di significato e carica del più potente spirito natalizio: l’amore, la compassione, l’altruismo, la generosità.
Ebeneezer Scrooge è avaro, un vero taccagno, mal sopportato da tutti e incurante dei sentimenti altrui. L’unico suo interesse è quello di racimolare soldi con la sua attività, anche se si tratta di sfruttare il suo impiegato sottopagato, o di mandare al diavolo il nipote che gli augura Buon Natale. Da quando Marley, il su socio in affari, è morto, per Scrooge esiste solo il suo lavoro. Ma è proprio Marley, la notte della vigilia di Natale, che si presenta a casa sua sotto forma di spirito per ammonirlo circa il suo comportamento e dicendogli che è ancora in tempo per redimersi. Gli annuncia così la visita di altri tre spiriti. Il primo è quello del Natale Passato, che lo accompagna in un viaggio onirico negli anni della sua fanciullezza prima e giovinezza poi per ricordargli quanto fosse solo e quanto il suo comportamento abbia allontanato chi gli voleva bene. Lo spirito del Natale Presente gli mostra la cittadina in festa, i suoi conoscenti chiusi in casa a festeggiare con le proprie famiglie mentre lui è solo e il fantasma del Natale Futuro lo metterà davanti alla realtà dei fatti: neanche alla sua morte la gente smetterà di disprezzarlo.
Le conseguenze sono due, o accettare tutto questo mantenendosi fermo sulle proprie convinzioni, oppure correre ai ripari e cercare di diventar un uomo migliore.
Devo dire che in questo caso la scrittura di Dickens è stata molto piacevole, assolutamente non pesante come negli altri suoi romanzi. Certo, forse i film rendono meglio l’idea perchè gestiscono il tempo diversamente. In effetti il romanzo è talmente breve che la trasformazione di Scrooge avviene in maniera repentina e quasi incredibile. Ma lo spirito del Natale permea questa novella ed è proprio il libro giusto per creare l’atmosfera. Dovremmo leggerlo almeno una volta all’anno, per ricordarci quanto siamo fortunati di esistere e quanto, spesso, ci lamentiamo del nulla proprio perchè il nostro benessere ci concede il lusso di farlo. Essere migliori dipende solo da noi.
Canto di Natale
di Charles Dickens
Nella gelida notte della vigilia di Natale il vecchio Scrooge, che ha passato tutta la sua vita ad accumulare denaro, riceve la visita terrificante del fantasma del suo socio. Ma è solo l’inizio: ben presto appariranno altri tre spiriti, per trasportarlo in un vorticoso viaggio attraverso il Natale passato, presente e futuro. Un viaggio che metterà Scrooge di fronte a quello che è realmente diventato: un vecchio tirchio, insensibile e odiato da tutti, che ama solo la compagnia della sua cassaforte. Riuscirà la magia del Natale a operare un miracolo sul suo cuore inaridito?